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La casa della poesia

Gili Haimovich: tre poesie


Gili Haimovich

Gili Haimovich è poeta e traduttrice bilingue anglo-ebraica, ha pubblicato sei libri di poesia in ebraico e una selezione di poesie scritte originariamente in inglese, "Living on a Blank Page", in due edizioni. La sua poesia è stata pubblicata in numerose riviste e antologie internazionali, tra cui Poetry International, International Poetry Review, Poem - International English Language Quarterly, Asymptote, Drain Magazine, LRC – Literary Review of Canada, Blue Lyra, Circumference, Poetry Repair, TOK1: Writing the New Toronto, Ezra Magazine e Lilith, così come nelle principali riviste e antologie israeliane, tra cui The Most Beautiful Poems in Hebrew (Yedioth Ahronot Books, 2013). Le sue poesie sono state tradotte in francese, cinese, bengalese e rumeno. Ha ricevuto una sovvenzione come artista di rilievo dal Ministero dell’Immigrazione di Israele (2014) e nel 2016 ha vinto il 3° premio per il concorso internazionale di poesia del Proverse Press. I suoi ultimi due libri hanno vinto una sovvenzione della Acum - associazione degli artisti israeliani (2016, 2014) e il suo libro “Reflected Like Joy” ne ha ricevuta una da parte del Comitato Pais per i Beni e le Attività Culturali. Gili Haimovich lavora anche come docente di scrittura creativa ed è terapeuta in arti interdisciplinari con un focus sulla scrittura.

Pubblichiamo qui le tre poesie con le quali si è classificata tra i finalisti nella sezione Poesia inedita del Premio Europa in versi 2017, nell'originale inglese e nella traduzione italiana di Rita R. Florit.

*

Today even the buses turn their behinds to me.

I am limping on my heart.

The drive changes the way things seem to be.

And from so much driving, the face of the biker that passes here

turns into yours.

I wear pants that are definitely black.

Definite like the way everything you do

is in the cute zone.

Between us stands a theoretical lure.

We are speaking jazz improvisations.

Every offer from you, it's another stage in a striptease

that's not being done.

I know

to touch you

will be like moving my hand on a blank page.

Meanwhile it's like a definite darkness

only out of instinct, I know where we are standing.

*

Oggi anche gli autobus mi mostrano il sedere

Zoppico sul mio cuore.

La guida cambia l'apparenza delle cose.

A forza di guidare, il volto del motociclista in sorpasso

diventa il tuo.

Indosso pantaloni sicuramente neri.

Come sicuro il modo in cui tutto ciò che fai

è in zona fascino.

Tra noi incombe un'attrazione teoretica

Parliamo come s'improvvisa jazz

Ogni tua offerta, è il passo successivo in uno streptease

che non sta accadendo.

So

che toccarti

sarà come passare la mano su una pagina bianca.

Nel frattempo un’oscurità definita

solo per istinto, so dove siamo.

Bus

The Dragonfly

I’m ashamed to admit but

the wings of the dragonfly I was

were made of glass.

Her delicate yet roachy body buzzed

in a pleasant but mechanical way.

I’m embarrassed to look at her,

since I believe it’s still possible

to see her there.

Between you and me, what blew her cover,

were the wings attached to her small body

not the bolt, but

the usual flesh and bones,

muscles are flapping them with the energy

that belongs to a female.

La libellula

Mi vergogno di ammetterlo ma

le ali della libellula che fui

erano di vetro.

Il leggero carapace del corpo ronza

in modo piacevole ma meccanico.

M’imbarazza guardarla,

da quando credo ancora possibile

scorgerla.

Tra noi quello che fece volar via la sua maschera

sono le ali attaccate al piccolo corpo

non i perni, ma

le solite carne e ossa,

muscoli che sbattono con l’energia

che appartiene a una donna.

Una libellula

Nice to Meet You in the Suburbs

It's nice to meet you

In the suburbs

In a softened miniature version

Of our prosaic lives.

It's nice to see you

Embraced in a brown pied sweater,

To see

The suburban cozy yarns

Hugging your desperate yearns.

You seem so self-contained that way.

It's nice meeting you in the suburbs

Like two losers

That didn't even make it to the city

To get drunk.

It's nice meeting you in the suburbs

Almost boring enough

So I won't

So so so much

Look forward

To the next time.

It's nice to meet you

In an almost neutral zone.

The only one that hugs anything

Is this pied sweater of yours

Protecting your round, drowsy belly.

In the suburbs tigers become yawning tabby cats.

We cling to the only barrier we have left,

The foggy suburban veil,

We never chose to remove,

The same way I won't ever shave your russet beard

To reveal how bold your mouth can be,

The same way I'm not poking my fingers

Into your brown surrounding wool

To pick a thread

And pull out

Some kind of

Core.

Bello incontrarti in periferia

Bello incontrarti

In periferia

In una versione miniaturizzata e intenerita

Delle nostre vite prosaiche.

Bello vederti

Annidato in un maglione marrone screziato,

Vedere

Le intime storie di periferia

Abbracciare i tuoi disperati struggimenti.

Sembri così controllato.

Bello incontrarsi in periferia

Come due perdenti

Perfino incapaci di trovarsi in città

Per ubriacarsi.

Bello incontrarsi in periferia

Quasi noioso

Così non vorrò

Assolutamente

Desiderare

Una prossima volta.

Bello incontrarti

In una zona quasi neutra.

L’unico che abbraccia qualcosa

È questo tuo maglione screziato

Che protegge il tondo ventre torpido.

In periferia le tigri diventano soriani sbadiglianti.

Ci aggrappiamo alla sola barriera che ci resta,

Il velo di foschia suburbana,

Che non abbiamo mai scelto di dissipare,

Allo stesso modo in cui non raserò la tua barba rossa

Rivelando quanto audace può essere la tua bocca,

Come non infilerò le dita

Nella lana marrone che ti avvolge

Per scegliere un filo

E tirare fuori

Una specie di

Nucleo.

Lana morbida

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