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Poesia, località e globalizzazione


Nel pensare il tema del Festival di questo 2022, non potevamo sapere quanto sarebbe diventato di drammatica attualità. A riprova di quanto la poesia sia un sismografo sensibile ai cambiamenti in atto nel mondo e ne rifletta e talvolta anticipi i salienti destinati a diventare i nervi scoperti della nostra comune fragilitá. A ben guardare la tensione fra Localitá e Globalizzazione é sempre stata uno degli assi motori della poesia, almeno di quella degli ultimi due secoli. In quanto creazione prima di tutto individuale, si impregna della dimensione culturale e formativa dello scrittore, esprimendo, in modo piú o meno marcato la propria “localitá” contestuale. Al contempo la poesia si fa, sin da subito, esigenza di confronto con l’altro, spinta alla condivisione di sentimenti messi alla prova del sentire comune. Due fra le domande piú assillanti per un poeta non possono che essere: “quello che provo io é solo una mia paranoia personale o consuona con le emozioni dei miei simili?” e soprattutto: “Gli altri esseri umani si riconoscono nel mio personale modo di esprimere tali emozioni attraverso la poesia?”. Nel momento stesso in cui la poesia esce dal solipsismo e aspira a farsi comunicazione, diventa globalitá, universalismo.


(dall’introduzione di Andrea Tavernati)"


I poeti dell’Antologia e del Festival Europa in Versi 2022:

Laura Accerboni, Edoardo Callegari, Ion Deaconescu, Sabrina De Canio, Choi Dongho, Franca Grisoni, Kim Kooseul, Leta Semadeni, Rafael Soler, Dmytro Tchystiak, Pasquale Di Palmo, Stefano Massari, Nadia Agustoni, Alessandro Bellasio, Laura Costantini, Tommaso Papais, Piero Schiavo, Edoardo Convertino, Chiara Carugati, Isabella Lipperi, Asia Vaudo, Lucia Fornaini, Steno Morin.


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